domenica 31 ottobre 2010

lavaggi e risciacqui



Il sistema di condizionamento occulto della psiche collettiva - pensieri, emozioni, impulsi istintivi - non è mai stato così allo scoperto.
Non è una buona notizia.
Se tutto avviene così alla luce del sole è solo perché ormai non c'è più bisogno di segretezza: da un lato alla gente va bene così; dall'altro le metodologie di controllo del dissenso sono diventate così capillari ed efficaci che non si ravvisano seri pericoli di una vera ribellione. I casi di coscienze che si scuotano dal torpore e si risveglino, iniziando a provare un sincero desiderio di autonomia, rimangono pochissimi e statisticamente trascurabili. Quindi incapaci di influire significativamene sulla mentalità comune.
Chi, avendone fatto esperienza,  prova a far capire a un suo simile quanto il suo modo  di "pensare, sentire, reagire" sia indotto da un sofisticato meccanismo collettivo di persuasione occulta, si espone alla derisione e al fallimento. Non perchè "la gente" non sappia, in cuor suo, che è davvero così. Ma perché, come si diceva, "alla  gente" non fa piacere alimentare quest'ordine di considerazioni. 
La tirannia psichica si impone inducendo negli individui (in ogni singola mente individuale) la convinzione (più emotiva che razionale) di vivere nel migliore dei mondi possibili.
Da trecento anni è in atto nel mondo un sempre più brutale processo di sostituzione, alle libertà effettive di individui e collettività, di libertà astratte, meramente verbali, che si esauriscono in vuote enunciazioni di principio: formule con l'iniziale maiuscola, sancite in carte nazionali e sovranazionali, ma prive di efficacia e di concretezza.
Per sfuggire alla morsa di questo opprimente conformismo ci vuole coraggio: una simile reazione provoca isolamento e altre sottili forme di  persecuzione. E nulla fa paura agli esseri umani di oggi quanto il dolore. 
E' lo spirito gregario, il grande nemico dell'unica vera libertà: che è sempre e soltanto quella dell'anima.