mercoledì 26 novembre 2008

la menzogna di ippocrate






















L'illusione prometeica del dottor Frankenstein di Mary Shelley si è fatta realtà sotto i nostri occhi, contrabbandata come trionfo della scienza e somma elevazione morale.
Indottrinata dal materialismo pratico e dalla visione meccanicistica, l'opinione corrente è indotta a considerare la medicina dei trapianti una cosa buona e giusta, soprattutto dall'egoistica preoccupazione di dovervi fare ricorso un giorno o l'altro, per sé o per i propri cari.
Così prosperano il mercato degli organi, la speculazione della casta medica e gli intrighi delle multinazionali farmaceutiche. Che sponsorizzano i media perché diffondano la menzogna della "morte cerebrale" e i governi perché la impongano per legge, con una raccapricciante fictio juris.
Dando via libera alla cinica prassi dei consensi carpiti con melliflue panzane ai parenti indifesi, tormentati dal dolore e oppressi dallo sgomento.
Gli organi si espiantano dagli organismi ancora caldi e pulsanti di esseri umani ancora viventi e vitali: ogni trapianto presuppone un omicidio.

venerdì 21 novembre 2008

fuga dal regno delle ombre

















Sapersi prendere e saper prendere gli altri.

Ma anche sapersela non prendere per le cose.

Perché diamo alle cose troppa importanza.

E questo ci impedisce di dare la giusta importanza alle persone,

che contano molto di più delle cose.

Ma noi viviamo come fantasmi in un mondo di ombre.


Per esempio...

... pensando a quello che farò stamattina creo con l'immaginazione un fantasma,

un'immagine psichica,

la animo e le do vita,

tracciando un solco nel quale le mie azioni effettive

finiranno con ogni probabilità per inserirsi.

E domattina, o la successiva, rievocherò lo stesso fantasma

e ripeterò lo stesso percorso,

con minime e trascurabili differenze.

È una forma di magia inconsapevole.

Ma qualcuno ha deciso per noi che la magia non esiste

e ci ha imposto di crederlo.

Noi l'abbiamo creduto

e ora siamo vittime indifese degli innumerevoli incantesimi

che noi stessi e chi ci è vicino

continuamente poniamo in atto.

È la consapevolezza dell'inconsapevole magia

la chiave per sfuggire al regno delle ombre.


giovedì 20 novembre 2008

sotto il tacco di Mammona
























Il tragico paradosso di questa infelice umanità è il di essere soggetta a una schiavitù subdola e oppressiva quanto inavvertita, perché fondata proprio sulla generalizzata convinzione di essere liberi.
La tirannia del denaro, il ricatto del posto di lavoro e le leve sempre più implacabili dell'imposizione fiscale, vanificano in concreto ogni formale riconoscimento di diritti e condannano gli individui e i gruppi ad una continua insicurezza, fonte di un malessere psichico persistente che avvelena l'aria di tutte le nostre città ben più dei fumi del traffico e degli scarichi industriali.
A gestire con abilità questa tenaglia monetaria è un potere trasversale, occulto ma tangibile, che tiranneggia i governi e i popoli, attraverso la secolare occupazione dei centri nevralgici delle istituzioni.
La selezione delle classi dirigenti - politiche e finanziarie - attraverso consolidati e ineludibili meccanismi di casta; la diffusione capillare di false ideologie e artificiosi assiomi, imposti alle masse come "vangelo" intangibile, protetto da minacciose scomuniche; l'espropriazione delle banche centrali nazionali da parte dell'anonima e anodina finanza globale; l'uso sapiente ma facilmente riconoscibile di strumenti monetari come inflazione e crisi economiche programmate; il monopolio totalitario dell'informazione di massa, sono gli anelli di una catena, che da guinzaglio si sta trasformando sempre più in capestro.
Qualcuno propone di trasformare il denaro in moneta elettronica, rendendo inoccultabile la circolazione di valuta. In tal modo la tassazione non graverebbe più sui redditi ma sulle singole transazioni, in modo proprozionale e non progressivo. Togliendo ogni possibilità di evasione fiscale, scongiurando l'inflazione e stimolando l'iniziativa economica a tutti i livelli.
Col risultato di recuperare ricchezza da destinare al benessere delle comunità anziché agli sperperi delle partitocrazie e degli apparati statali. Un'ipotesi da valutare attentamente.
Ma chi mai, là dove si decide, potrebbe mai vedere di buon grado una simile riforma?

mercoledì 19 novembre 2008

La sete























Risvegliatasi di soprassalto
dal sonno ipnotico
dell'irreligiosità,
indotta
dai Lumi del Libero Pensiero,
e dagli incubi
dei disperanti materialismi
positivista, materialista e liberista,
l'anima occidentale si è riscoperta
assetata di spiritualità.

Ma guardandosi attorno,
tra le rovine di una civiltà distrutta
e gli scenegrafici fondali
del suo surrogato tecnocratico,
non sa trovare nulla
per appagarsi,

se non i distorti moralismi
di un clero senescente,
intossicato dalle false certezze
di questo tempo malato,

o, peggio ancora,
le diavolerie a buon mercato
nello spaccio psichedelico
dell'edonismo neospiritualista.

Con tali presupposti
non residua che una speranza:
ritrovare
i sentieri antichi e abbandonati
tra i cespugli e le ombre
della memoria
e penetrare
con gli occhi della mente
bene aperti
nel santuario del cuore.

lunedì 17 novembre 2008

viva l'inghilterra







CATTOLICI INGLESI E GALLESI MARTIRIZZATI
SOTTO IL REGNO DI ELISABETTA I


Tra il 1559-1563, con vari editti, la regina Elisabetta I ritoccò il Prayer Book di Edoardo VI e obbligò tutti a giurare la sua supremazia se volevano uffici pubblici, a conformarsi esteriormente al rito anglicano, ad abiurare il primato romano, a non esercitare atti di culto cattolico, specialmente a non celebrare la Messa.
La pena variava da una forte multa fino alla morte.
I giustiziati furono migliaia dopo che San Pio V scomunicò Elisabetta e sciolse i sudditi dal giuramento di fedeltà.


[da www.totustuus.net]

lunedì 3 novembre 2008

Tracce di verità sepolte

Ci hanno raccontato da sempre che i nostri antichi
erano "politeisti", mentre i cristiani, più evoluti credevano come i loro fratelli maggiori e i loro cuginetti islamici al Dio Unico.
E noi ci abbiamo creduto.
Eppure gli ultimi tra gli "antichi" protestavano strenuamente che i loro "Dei" avevano lo stesso valore degli Angeli e dei Santi del Cristianesimo: di modo che il culto dei molti Dei non escludeva affatto la superiore fede nell'Uno.
E se in epoca di decadenza ovvero nelle forme di religiosità popolare il mondo antico conobbe la personificazione e l'umanizzazione dei Numi celesti, del pari nel cattolicesimo popolare vi sono sempre state corrispondenti forme di devozione incentrate sulle figure dei Santi, spesso in relazione a determinati santuari o a certe preziose reliquie.


Tuttavia, oggi, la presunzione degli spiriti moderni accomuna nel biasimo tanto il monoteismo cristiano, quanto il presunto politeismo degli antichi: e a colmare questo nulla spirituale non rimane che il culto materialista del falso benessere individuale, che paradossalmente ha trasformato e nostre città in mesti alveari, ove regnano incontrastate l'ansia, l'agitazione, l'agitazione, l'infelicità.
Per chi non vuole soggiacere a questo stato di cose rimane tuttavia la possibilità di guardare oltre i nuovi e antichi pregiudizi, di ritrovare il rispetto e l'umiltà per guardare con interesse alla saggezza degli altri e riscoprirne i sentieri, che questa civiltà ha troppo frettolosamente abbandonato.
Una traccia del genere ci viene dalla vicinanza nel calendario, che nonostante tutto ancora seguiamo, della ricorrenza di Tutti i Santi con la commemorazione dei Defunti.
Per i molti certamente è stata un'occasione di vacanza e di riposo.
Ma anche chi non prova più la gioia di immergersi nella quiete rasserenante dei Camposanti, certamente in questi giorni si è fermato un attimo a rivolgere un pensiero affettuoso alle persone care che non sono più vicine materialmente, ma che spesso continuano ad esserlo in modi diversi ma altrettanto concreti.

Per quanto mi riguarda, nutro la ferma convinzione che la doppia ricorrenza che abbiamo appena celebrato celi una traccia precisa, per chi vuol vedere oltre le apparenze: la continuità, attraverso i millenni, dell'antico culto degli Antenati. Una semplice e umile pratica religiosa nella quale gli uomini di altri tempi trovavano l'antidoto infallibile alla schiavitù dell'ego: tiranno tronfio ed individualista, che ci vampirizza, succhiandoci tutta la libertà di tempo e di azione che il progresso sociale e tecnologico dovrebbe averci garantito.