giovedì 12 marzo 2009

tagliare le sbarre






Avremmo a disposizione una forza inesauribile che scaturisce da dentro istante per istante.

A impedirci di giovarcene è solo la nostra incapacità di metterci in sintonia con la sua sorgente inestinguibile. Perché siamo incatenati dalle nostre rigide convinzioni, saturi dei luoghi comuni che ci hanno abituato a considerare come nostre "idee".
Pensiamo di essere razionali e questa convinzione ci rende schiavi del sentimento.
E, a sua volta, questa schiavitù ci getta in balia dell'inconscio e dell'imponderabile.

La cosa più tragicamente comica, è che non c'è nulla di più triste (e deprimente) di ciò che siamo abituati a concepire come "divertimento".

Ma per rendercene conto dovremmo guardarci per un attimo dal di fuori.
Con gli occhi di un altro.



7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ecco, appunto! Ognuno si guardi allo specchio con accanto un vero amico. Sarebbe divertente!

Calliope ha detto...

C'è qualcosa che non mi torna...

Dici: "Pensiamo di essere razionali e questa convinzione ci rende schiavi del sentimento.
E, a sua volta, questa schiavitù ci getta in balia dell'inconscio e dell'imponderabile".

Non la penso così.
Vado a ritroso..L'inconscio e l'imponderabile non derivano dalla schiavitù del sentimento e quest'ultimo nulla ha a che vedere con la razionalità.

Il tagliare le sbarre è guardarsi dentro, con sincerità, senza abitudini...e la sintonia la troviamo, in perfetta armonia, magari a volte
difficile ma si può fare, è questo il divertimento danzante dell'anima.
........e non necessariamente dobbiamo guardarci con gli occhi di un altro. Ognuno si guardi e Vedrà.

ogerius ha detto...

Quello che scrivevo non è mia opinione: è dottrina antica, sapienza empirica e conoscenza funzionale all'azione interiore.
Che cerco di esprimere imparzialmente, secondo quanto mi è consentito dalla mia limitata comprensione.

A chi interessa il "conosci te stesso" serve guardare "sé stesso" con occhi di un altro.

Chi non vuole farlo è libero di continuare a ingannarsi.
E ha tutto il diritto ascoltarsi, mentre dice la sua.

Calliope ha detto...

Nel tuo o di chi per te imparziale monologo di assoluta verità sul conosci te stesso guardandosi con gli occhi di un altro non c'è quindi spazio per un disegual pensiero.(me ne farò una ragione).

Gradirei gentilmente se possibile la fonte di questo pensiero, chi lo ha detto o perlomeno dove se ne parla che per conoscere se stessi ci si deve guardare con gli occhi di un altro?
Sai..mi interessa molto la ricerca del sè interiore e questa "visuale-fuori-uscita" mi spiazza.

Grazie og ^_^
anzi...
AVE OGERIUS

ogerius ha detto...

divertente questo nostro monologare. ma chi è più sordo, tra noi due?
potrei farti un elenco di fonti, rischierebbe però di essere una perdita di tempo per entrambi.
se la tua è solo curiosità anche le trattazioni più esplicite (e ce ne sono tante) rimarrebbero per te lettera morta. ma se avessi veramente voglia di fare, anche solo in questo umilissimo blog (o nei suoi fratelli) troveresti già una cospicua serie di indicazioni per metterti la lavoro.
scegli tu.

Calliope ha detto...

Io sarò sorda (so che lo pensi..in questo momento mi sto guardando con i tuoi occhi) ma tu mio caro sei de coccio!! (si dice così a Roma no??)
Ti chiedevo una fonte, non le fonti perchè credimi, non è curiosità spicciola ma interessata e cercando non ho trovato nessuno che dicesse ciò...al difuori di te.
Quindi mi è sorto un dubbio..che tra le tue affermazioni impersonali di altri..si sia infitrata una scheggia di personale visione della cosa??
^_^
E poi non mi piace che tu mi definisca con i paraocchi, anzi con i parapensieri (vedi..lettera morta!!)
Denoto la poca stima ma non importa e se persevero non è di certo perchè sono diabolica.
La ricerca della conoscenza di me stessa implica anche questo.
Sono allo Start...tu sei avanti ma questo non ti dà il diritto di infierire...uomo testardo ^_^

ogerius ha detto...

mi attribuisci a torto valutazioni che non mi appartengono (con me le deduzioni funzionano poco, meglio le induzioni).


nessuno ha il diritto di infierire su altri che sé stesso,
(nel tuo caso, poi non ne avrei nemmeno il bisogno, perché lo fai già benissimo da sola).

(^______________^)


scherzavo. ma, tornando seri...

in certe cose non c'è avanti o indietro, c'è solo l'andare.
e l'andare è un fare interiore che prescinde dalle bibliografie.

se non hai trovato nessun altro che abbia scritto quello che ho scritto io, i casi sono due: o non c'è, o non hai cercato bene.
ma in un caso o nell'altro, se quella è la strada per te, la conferma la trovi in te stessa e non in un libro.

se poi ti serve un libro, stai sicura che quel libro ti viene incontro. sta a te di vederlo e riconoscerlo.
ma magari ti servivano solo le amene scempiaggini di uno scarabocchiatore di blog.