venerdì 15 agosto 2008

Piccoli e grandi cinesi d'Occidente









Odio l’etica meschina dei grandi piccolo-borghesi, i mandarini del capitalismo tecnocratico. Quelli che sono sinceramente convinti di servire la patria badando al meglio al proprio interesse.

Meglio, ma non di molto, la tracotante schiatta dei proletari imborghesiti, ormai mischiati in modo indistinguibile ai piccoli piccolo-borghesi proletarizzati.

Sono loro, gli uni e gli altri, i piccoli e grandi cinesi d’occidente, che si affacciano alla storia pressati dal loro impellente bisogno di imitare.

Ma, come tutti i cattivi imitatori che finiscono col prendersi sul serio, saranno travolti dalla marea strabordante dei veri cinesi, che assiepatisi da mezzo secolo sulla linea dell’orizzonte, brandendo un miliardo di ramazze, ora finalmente avanzano, decisi a spazzar via le macerie dell’Occidente progredito che si frappongono al loro cammino.

2 commenti:

cieloeinfierno ha detto...

buon ferragosto caro ogerisu^^...

un bacino.. lasciamo stare i cinesi^^..

Anonimo ha detto...

Ridateci la grande giungla mondiale con tutti i suoi peccati e la sua sofferenza, dove esistono le vette e le valli, gli istinti animali e i grandi ideali, lo splendore di tutto ciò che è terribile e infinito. Là troveremmo infinitamente più speranza e aiuto che a questo livello di insopportabile mediocrità degli asiatici d'occidente...MG