domenica 5 ottobre 2008

LE DUE MASCHERE



Viviamo nell’illusione di essere uno, e invece siamo molti: una legione, si dice nel Vangelo.
È un grande dono quando ci viene concesso che almeno due degli innumerevoli personaggi nei quali è spezzettata la nostra anima si rendano manifesti ai nostri occhi, sia pure nel pallore asettico di un’immagine riflessa. Possiamo allora contemplare due prototipi della nostra frammentarietà.
E l’illusione è squarciata dal dramma di vederci diversi da quell’immagine edulcorata di noi stessi alla quale eravamo da sempre abituati.
Preferiremmo continuare a dormire?
O accettiamo quale sacro dovere, da vivere come un gioco mortale e appassionante, il compito di ridare equilibrio e armonia, ma su un piano più elevato e nobile, al paradosso dei due estremi contrapposti e fieramente avversi?
Ridare candore infantile e curiosità aperta allo stupore all’occhio indomito e fiero, che contempla il mondo, non con indifferenza, ma con quella ferma e serena superiorità che rende pronti alla sfida ed assolutamente equanimi quanto all’esito della stessa?
Tu lo sai già.


[in risposta allo scritto di una cara ed indomita compagna di battaglia ]

8 commenti:

Anonimo ha detto...

mah, dormire è la soluzione più semplice e meno dramamtica, però il risultato più eccitante si ha sicuramente nella seconda ipotesi che formuli...

cieloeinfierno ha detto...

be non sempre è bello dormire soprattutto se ci sono degli incubi... la realtà due o più maschere questo è!!!

baicni caro Gian franco^^.. buona domenica^^

Anonimo ha detto...

E' vero, og! Siamo composti di migliaia di esseri viventi che, giorno dopo giorno, nascono, vivono, muoiono la nostra vita. Alcuni stanno con noi soltanto poco tempo e una parte di loro certamente è appartenuta ad altri o ad altre cose. Improvvisare è un viaggio nei territori del sogno, luoghi che la mia mente conosce forse da sempre, nei quali mi è permesso di vedere la mia vita, prima ed oltre di me, che vive. Sono andata lontano mentre parlo con gli occhi, la mia fantasia e la mia mente vede con stupore rotte luminose e piane di quel mare che perde i suoi orizzonti, in fondo, oltre l'infinito...Quello che ho detto non so da quale parte del mio cuore viene, so soltanto che è antica e da sempre l'ho cercata in un "canto delicato ed aspro alla vita" .mg

Anonimo ha detto...

Equilibrio ed armonia, tu scrivi... Ci vuole tutta una vita perchè i nostri io frammentati vi riescano. Forse!

ogerius ha detto...

Auryn, hai proprio ragione: suoniamo la sveglia! # Vane, hai mai pensato che gli incubi possono essere divertenti? Quello che ci fa paura possiamo affrontarlo e vincerlo continuando a sognare. E la vittoria può avere frutti anche nello stato di veglia. # Sai Serenella, non sono "i nostri io frammentati" che possono riuscirci, ma quel nucleo di consapevolezza che prende forma in mezzo a loro, e sta a noi di sapere far crescere giorno per giorno, istante per istante.

ogerius ha detto...

MG, le tue parole poetiche sono sempre molto belle. Ma il sogno che ci fanno vivere i nostri molteplici io non è un sogno nostro personale, ma un sogno collettivo, una realtà onirica che condividiamo con i nostri simili: per questo è così difficile rendercene conto. Ma a volte degli sprazzi di consapevolezza possono darci un segnale di risveglio. E forse è quello che tu descrivi così bene, quando parli delle rotte luminose della fantasia.

Anonimo ha detto...

sì, la sveglia, forse perchè come la bella addormentata mi sembra di aver sognato troppo a lungo, e di aver appena iniziato a vivere, ma la vita è così corta che non possiamo sprecarla dormendo...

Sarik ha detto...

La cara e indomita compagna di battaglia ringrazia sempre per la tua disponibilità al confronto, che non può che essere la strada per l'apertura alla "verità"... :)