Viviamo nell’illusione di essere uno, e invece siamo molti: una legione, si dice nel Vangelo.
È un grande dono quando ci viene concesso che almeno due degli innumerevoli personaggi nei quali è spezzettata la nostra anima si rendano manifesti ai nostri occhi, sia pure nel pallore asettico di un’immagine riflessa. Possiamo allora contemplare due prototipi della nostra frammentarietà.
E l’illusione è squarciata dal dramma di vederci diversi da quell’immagine edulcorata di noi stessi alla quale eravamo da sempre abituati.
Preferiremmo continuare a dormire?
O accettiamo quale sacro dovere, da vivere come un gioco mortale e appassionante, il compito di ridare equilibrio e armonia, ma su un piano più elevato e nobile, al paradosso dei due estremi contrapposti e fieramente avversi?
Ridare candore infantile e curiosità aperta allo stupore all’occhio indomito e fiero, che contempla il mondo, non con indifferenza, ma con quella ferma e serena superiorità che rende pronti alla sfida ed assolutamente equanimi quanto all’esito della stessa?
Tu lo sai già.
[in risposta allo scritto di una cara ed indomita compagna di battaglia ]
È un grande dono quando ci viene concesso che almeno due degli innumerevoli personaggi nei quali è spezzettata la nostra anima si rendano manifesti ai nostri occhi, sia pure nel pallore asettico di un’immagine riflessa. Possiamo allora contemplare due prototipi della nostra frammentarietà.
E l’illusione è squarciata dal dramma di vederci diversi da quell’immagine edulcorata di noi stessi alla quale eravamo da sempre abituati.
Preferiremmo continuare a dormire?
O accettiamo quale sacro dovere, da vivere come un gioco mortale e appassionante, il compito di ridare equilibrio e armonia, ma su un piano più elevato e nobile, al paradosso dei due estremi contrapposti e fieramente avversi?
Ridare candore infantile e curiosità aperta allo stupore all’occhio indomito e fiero, che contempla il mondo, non con indifferenza, ma con quella ferma e serena superiorità che rende pronti alla sfida ed assolutamente equanimi quanto all’esito della stessa?
Tu lo sai già.
[in risposta allo scritto di una cara ed indomita compagna di battaglia ]
8 commenti:
mah, dormire è la soluzione più semplice e meno dramamtica, però il risultato più eccitante si ha sicuramente nella seconda ipotesi che formuli...
be non sempre è bello dormire soprattutto se ci sono degli incubi... la realtà due o più maschere questo è!!!
baicni caro Gian franco^^.. buona domenica^^
E' vero, og! Siamo composti di migliaia di esseri viventi che, giorno dopo giorno, nascono, vivono, muoiono la nostra vita. Alcuni stanno con noi soltanto poco tempo e una parte di loro certamente è appartenuta ad altri o ad altre cose. Improvvisare è un viaggio nei territori del sogno, luoghi che la mia mente conosce forse da sempre, nei quali mi è permesso di vedere la mia vita, prima ed oltre di me, che vive. Sono andata lontano mentre parlo con gli occhi, la mia fantasia e la mia mente vede con stupore rotte luminose e piane di quel mare che perde i suoi orizzonti, in fondo, oltre l'infinito...Quello che ho detto non so da quale parte del mio cuore viene, so soltanto che è antica e da sempre l'ho cercata in un "canto delicato ed aspro alla vita" .mg
Equilibrio ed armonia, tu scrivi... Ci vuole tutta una vita perchè i nostri io frammentati vi riescano. Forse!
Auryn, hai proprio ragione: suoniamo la sveglia! # Vane, hai mai pensato che gli incubi possono essere divertenti? Quello che ci fa paura possiamo affrontarlo e vincerlo continuando a sognare. E la vittoria può avere frutti anche nello stato di veglia. # Sai Serenella, non sono "i nostri io frammentati" che possono riuscirci, ma quel nucleo di consapevolezza che prende forma in mezzo a loro, e sta a noi di sapere far crescere giorno per giorno, istante per istante.
MG, le tue parole poetiche sono sempre molto belle. Ma il sogno che ci fanno vivere i nostri molteplici io non è un sogno nostro personale, ma un sogno collettivo, una realtà onirica che condividiamo con i nostri simili: per questo è così difficile rendercene conto. Ma a volte degli sprazzi di consapevolezza possono darci un segnale di risveglio. E forse è quello che tu descrivi così bene, quando parli delle rotte luminose della fantasia.
sì, la sveglia, forse perchè come la bella addormentata mi sembra di aver sognato troppo a lungo, e di aver appena iniziato a vivere, ma la vita è così corta che non possiamo sprecarla dormendo...
La cara e indomita compagna di battaglia ringrazia sempre per la tua disponibilità al confronto, che non può che essere la strada per l'apertura alla "verità"... :)
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