giovedì 20 novembre 2008

sotto il tacco di Mammona
























Il tragico paradosso di questa infelice umanità è il di essere soggetta a una schiavitù subdola e oppressiva quanto inavvertita, perché fondata proprio sulla generalizzata convinzione di essere liberi.
La tirannia del denaro, il ricatto del posto di lavoro e le leve sempre più implacabili dell'imposizione fiscale, vanificano in concreto ogni formale riconoscimento di diritti e condannano gli individui e i gruppi ad una continua insicurezza, fonte di un malessere psichico persistente che avvelena l'aria di tutte le nostre città ben più dei fumi del traffico e degli scarichi industriali.
A gestire con abilità questa tenaglia monetaria è un potere trasversale, occulto ma tangibile, che tiranneggia i governi e i popoli, attraverso la secolare occupazione dei centri nevralgici delle istituzioni.
La selezione delle classi dirigenti - politiche e finanziarie - attraverso consolidati e ineludibili meccanismi di casta; la diffusione capillare di false ideologie e artificiosi assiomi, imposti alle masse come "vangelo" intangibile, protetto da minacciose scomuniche; l'espropriazione delle banche centrali nazionali da parte dell'anonima e anodina finanza globale; l'uso sapiente ma facilmente riconoscibile di strumenti monetari come inflazione e crisi economiche programmate; il monopolio totalitario dell'informazione di massa, sono gli anelli di una catena, che da guinzaglio si sta trasformando sempre più in capestro.
Qualcuno propone di trasformare il denaro in moneta elettronica, rendendo inoccultabile la circolazione di valuta. In tal modo la tassazione non graverebbe più sui redditi ma sulle singole transazioni, in modo proprozionale e non progressivo. Togliendo ogni possibilità di evasione fiscale, scongiurando l'inflazione e stimolando l'iniziativa economica a tutti i livelli.
Col risultato di recuperare ricchezza da destinare al benessere delle comunità anziché agli sperperi delle partitocrazie e degli apparati statali. Un'ipotesi da valutare attentamente.
Ma chi mai, là dove si decide, potrebbe mai vedere di buon grado una simile riforma?

1 commento:

Anonimo ha detto...

è sempre stimolante leggere i tuoi post. Non avevo mai sentito parlare di moneta elettronica, sia perchè non mi servo molto dei normali canali di comunicazione, sia perchè, come hai sottolineato tu, sono pilotati. Vorrei sapere da dove arriva questa proposta e come può garantire trasparenza.
nanetta